La costruzione del nuovo Ospedale per Intensità di cura di Grosseto, un complesso che aumenterà i servizi offerti dalla struttura ospedaliera e, conseguentemente, anche il traffico interno e nei dintorni della struttura, diviene l’occasione per ripensare e migliorare tutta la mobilità della zona ospedaliera. Secondo quanto emerso dalle indagini svolte in molte aziende, una delle maggiori preoccupazioni dei lavoratori-ciclisti è quella di posteggiare la propria bicicletta in un luogo sicuro e riparato dalle intemperie, in prossimità del posto di lavoro. Distanze superiori ai 100 metri o che comportano deviazioni dal percorso lineare riducono in modo molto sensibile l’attrazione del parcheggio, e quindi il suo utilizzo effettivo. E’ per questo motivo che il progetto del nuovo Ospedale per Intensità di Cura di Grosseto, oltre ai posteggi per auto, moto e ciclomotori, prevede un’area interamente dedicata alle biciclette, vicino all’ingresso.
Complessivamente l’intera area esterna del vecchio nosocomio appariva disordinatamente occupata da bici e motociclette. Il nuovo intervento si è posto l’obiettivo di riorganizzare la sosta, con la nuova velostazione a svolgere il ruolo di elemento ordinatore.
Il progetto dell’area di sosta per dipendenti prevede uno spazio coperto atto ad accogliere circa 100 biciclette, di cui 80 normali e 20 elettriche, facilmente riconoscibile, accogliente e sicuro.
La nuova struttura si presenta come un volume puro, una cornice bianca che contiene le biciclette, proteggendole con una recinzione in metallo modulata su pannelli in lamiera forata: si crea così
Un oggetto a cavallo tra architettura e design dall’immagine sintetica facilmente riconoscibile e potenzialmente ripetibile; chiara e riconoscibile anche nella grafica.
La nuova bicistazione, posizionata di fronte alla facciata principale, alla sinistra dell’ingresso visitatori in prossimità della Strada Serenissima, si sviluppa con un fronte di 40 metri e una profondità di poco più di 6 metri, con un’altezza complessiva di circa 3 metri.
Dal punto di costruttivo è composta da una struttura ibrida in cemento armato e profilati di acciaio: il basamento e le testate sono realizzati in cemento armato, mentre la struttura che sorregge il tetto è realizzata con pilastri e travi in scatolari di acciaio. La copertura è realizzata con una falda in pannelli sandwich sulla quale sono già predisposti gli attacchi per i futuri pannelli solari che alimenteranno la ricarica delle biciclette a pedalata assistita. La facciata è realizzata con elementi prefabbricati in lamiera zincata forata su disegno. La scelta degli elementi prefabbricati ha permesso di semplificare il sistema di ancoraggio della facciata e quindi di ridurre i costi senza incidere sulla sicurezza. La sicurezza al furto della bici è infatti un fattore cruciale che condiziona sensibilmente l’uso della struttura da parte degli utenti.
In fase di progettazione esecutiva si è scelto di optare su pochi materiali che fossero resistenti e che richiedessero poca manutenzione: cemento armato verniciato per i setti di testata e acciaio per la struttura e le facciate.
Anche la parte impiantistica è stata studiata in modo da essere integrata negli elementi strutturali affinché sia nascosta sia dalla vista sia dai possibili danneggiamenti accidentali. Le lampade a soffitto sono a led ad accensione automatica grazie ad un sensore crepuscolare interno, mentre il controllo accessi è svolto per mezzo di un tastierino numerico.
ANNO: preliminare 2013 – esecutivo 2019
PROGETTO: arch Andrea Marchi